NODO INTERMODALE E L’IMMAGINE DELLA POLITICA
Che vinca il SÌ o il NO, il 15 giugno la vera perdente è la politica. Quella politica del fragoroso baccano che ha monopolizzato questo ultimo mese l’attenzione pubblica nell’evidente tentativo di indirizzare la decisione popolare sulla soluzione che non risolve e non convince da lei stessa imposta, gettando ulteriori ombre sulla sua già critica e fragile credibilità. Il contributo piùemblematico di questo concitato periodo l’ha fornito il veterano dei Sindaci del Locarnese che ai microfoni del Quotidiano andato in onda il 2 giugno, mostrando le case alle spalle di tre veicoli posteggiati in modo ineccepibile davanti alla stazione, ha detto: non è più accettabile tollerare questo disordine per salvaguardare l’interesse di pochi privati. In aggiunta ai numerosi residenti, i “pochi” privati rappresentano ben oltre una cinquantina di piccoli commerci, bar, ristoranti, attivitàdi servizi, che danno lavoro a centinaia di persone, che a loro volta mantengono numerose famiglie. Questi “pochi” privati con il loro lavoro creano indotto e pagano imposte che permettono al primo cittadino del piccolo comune Muralto di poter osannare un territorio rigoglioso e dalle finanze sane. Una breve esternazione che espressa da un politico di lunga data fa chiaramente trasparire lo scarso valore che viene attribuito alle persone comuni mettendo seriamente in discussione la legittimitàdello scopo che si vuole a tutti i costi raggiungere. Poi chiedersi perché i cittadini votano sempre meno e sempre più si allontanano dalla politica, è pura retorica. In un modo o in un altro il nodo intermodale verrà realizzato e in men che non si dica, nel perfetto stile ipocrita di quella classe di politici che si sono fatti eleggere solo per apparire, non ne parlerà più nessuno. Triste e nel contempo sempre più preoccupante, ma sembrerebbe che nel futuro non vi sia più spazio per i sentimentalismi; figuriamoci per l’opinione della popolazione.
Dal tono decisamente più genuino e reale, un’anziana Signora di Lugano nel voler rivivere un ricordo del passato si ritrova alla stazione di Locarno-Muralto e all’uscita riferendosi a viale Cattori descrive: “Mi vedo davanti a un viale foderato di quadretti rossi, fiancheggiato da case chiare e filari di alberi con in fondo il lungolago dove giocavo tanto. Alberi verdi e aiole decorate e fiorite sotto gli alberi che si stagliano contro il cielo azzurro e il lago blu. È un quadro e un quadro non si deve sfregiare”.
Ogni franco speso per la variante chiamata di base è un franco buttato. Le lacune e le criticità del progetto sono tante e ripetere perché salvare questo luogo incantevole non serve più. Chi lo conosce lo sa e di certo avrà votato NO. Gli altri potranno continuare a vantarsi d’aver sostenuto un improvvisato quanto fin da subito poco verosimile sodalizio politico di facciata finito pochi istantidopo in gazzarra per una mossa di scacchi.
Varini Gian-Luigi
Comitato Salva Viale Cattori, contatto tel. 079 621 79 25
Muralto, 14 giugno 2025
NODO INTERMODALE DAZI USA ANCHE SULLA DISINFORMAZIONE!
Varini Gian-Luigi
I dazi di Trump fanno tremare il mondo. Nel nostro piccolo Ticino le FFS fanno tremare la politica. Una politica prostrata ai suoi piedi pronta ad esaudire ogni suo singolo desiderio, non curante di spostamenti, licenziamenti, eliminazione di servizi che sempre più spesso stanno mettendo in crisi intere famiglie ticinesi toccate da questi provvedimenti. Alla stazione ferroviaria di Locarno-Muralto la diatriba che contrappone fautori e contrari alla realizzazione di un nodo intermodale che TUTTI vogliono moderno e funzionale, potrebbe venir risolta a soddisfazione di TUTTI semplicemente coinvolgendo le FFS e il vasto sedime a monte della stazione, ora adibito a parcheggio. Le FFS sono un servizio pubblico che appartiene ai contribuenti, che a parte dover sanare i suoi deficit con cospicue iniezioni di denari pubblici, non hanno nessuna voce in capitolo. La politica che non si è mai schierata contro le FFS per paura di irritarle, ha continuato a sostenere l’impossibile utilizzo di quel terreno preferendo ignorare le peculiarità locali, relegando in secondo piano sicurezza ed esigenze dei cittadini. Con un testo fuorviante e ingannevole, l’intero cantone deve decidere al voto lo stanziamento di un credito per la realizzazione di un’opera sì necessaria ed indispensabile ma che ha come vero oggetto del contendere la variante approvata dal Gran Consiglio che se realizzata penalizzerà e svilirà definitivamente un’area pregiata ad alto valore aggiunto per l’intero Locarnese. L’inappropriato e compatto schieramento della politica ticinese contro i referendisti dopo essersi già espressa durante l’iter decisionale, lede il principio democratico. Spesso e volentieri la popolazione ignora e quindi non sa. Piuttosto di perdere tempo ad approfondire per poter decidere liberamente, una parte di essa con l’errata convinzione di agire nel bene della collettività, preferisce farsi condizionare da chi palesemente non può più perdere la partita. Peccato perché rischiamo di perdere l’opportunità di poter vantare uno dei nodi intermodali più efficienti e funzionali dell’intero Ticino, al centro di un comparto turisticamente, commercialmente e localmente molto attrattivo, con soli vantaggi anche per le ferrovie stesse. Vi sono vie destinate al traffico e vie destinate allo svago. L’entrata dal Debarcadero di Locarno lungo la riva lago in direzione dello storico viale Cattori è una via da SEMPRE utilizzata per lo svago. Un luogo assiduamente frequentato dai turisti e dalla popolazione ticinese che con irresponsabile leggerezza si vuole ipotecare per dare la precedenza a dei mezzi pubblici privi di sentimenti che non sapranno né potranno apprezzarlo. Non è ancora detta l’ultima parola. Abbiamo però più che mai bisogno del tuo aiuto e votando NO il 15 giugno puoi ancora contribuire a salvarlo.
Comitato Salva Viale Cattori, contatto tel. 079 621 79 25
Muralto, 1. giugno 2025
La gallina dalle uova d’oro
La Porta del Locarnese è il concetto sbandierato dai sostenitori del nodo intermodale. Ma cosa c’è dietro la porta? Il progetto imposto dalla politica – ora scesa in campo a tutti i livelli per il timore di perdere la faccia di fronte al voto popolare – tocca solo superfici di proprietà cantonale e comunale, non intaccando quindi minimamente i 10.000 m2 di proprietà delle FFS dietro la Stazione. Un terreno acquistato anni fa per pochi soldi dalle FFS per destinarlo alle necessità della ferrovia, venute sempre meno. Vien però spontaneo chiedersi se facilitare gli interscambi treni/bus (appunto il nodo intermodale) non sia oggi una necessità prioritaria anche per le ferrovie! Ma il nodo intermodale in quella zona è stato escluso, spostandolo a sud-ovest della Stazione su terreno cantonale.
Renza De Dea, già municipale di Locarno,
Il prezzo che la collettività è chiamata a pagare per questa impostazione – non solo quella del Locarnese, ma di tutto il Ticino, pensando all’uso razionale del territorio – è un corridoio di scorrimento che vedrà transitare giornalmente centinaia di bus sulla riva lago: dal Debarcadero verso Viale Cattori. Un comparto che, secondo la pianificazione, dovrebbe invece essere zona di svago e di incontro.
E qui arriviamo al nocciolo. Nel progetto sostenuto dalla politica il nodo intermodale è stato il fanalino di coda. Tutto è infatti stato giostrato attorno alla salvaguardia assoluta del terreno FFS che, con la nuova pianificazione avviata dal Municipio di Muralto, diventerà edificabile e varrà almeno una trentina di milioni. La classica gallina dalle uova d’oro, insomma, che potrà verosimilmente accogliere edificazioni anche faraoniche, favorendo gli interessi di pochi a danno di quelli collettivi.
Ma, lì dentro, come sembrerebbe essere invece logico fare per non impattare la parte di pregio a sud della Stazione, il nodo intermodale non ci stava… meglio svilire un quartiere a vocazione turistica, commerciale e residenziale invece che attuare delle ottimali misure di riduzione del traffico, misure che siano comunque sempre tali da continuare a garantire la vitalità di questo quartiere.
Votando NO il 15 giugno possiamo ancora voltare le carte in tavola.
co-coordinatrice Comitato Salva Viale Cattori
NODO INTERMODALE DI LOCARNO-MURALTO
Verso il futuro con intelligenza e razionalitàNessuno, ma proprio nessuno, è contrario alla realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto. Nessuno, ma proprio nessuno, sminuisce l’importanza di un nodo intermodale moderno e funzionale. A distanza sempre più ravvicinata si susseguono titoloni ad effetto e fiumi di parole di politici marginalmente o poco informati che in sostanza non dicono nulla se non affermazioni sterili e prettamente generiche, accompagnate da ingiustificate critiche dirette ai contrari, tacciati, senza alcun fondamento, di opportunisti privi di riguardo verso le generazioni future. Disinformazione e manipolazione della realtà hanno portato alla strumentalizzazione di un progetto nato male dall’inizio, incentrato unicamente sulla massimizzazione dei profitti delle FFS e che dopo dieci anni di lavori persi a portare avanti una soluzione che da subito ha sollevato precise e copiose critiche e vasto dissenso popolare, deve, costi quello che costi, venir realizzata.
Varini Gian-Luigi, Portavoce Comitato – www.salvavialecattori.ch
Ma alla fine perché i contrari sono contrari? Semplicemente perché sono contrari alla realizzazione della controversa variante approvata dal Gran Consiglio. Quella che di fatto prevede un’inutile, tanto illogica quanto dannosa deviazione del trasporto pubblico regionale, in entrata dal Debarcadero di Locarno, lungo il lungolago, in salita su viale Cattori, alla volta di piazza Stazione per raggiungere la pensilina di ripartenza. Ma perché i contrari sono contrari a questa soluzione? Perché al di là di tutta una serie d’impatti negativi su territorio, ambiente e sicurezza, e il costo non trascurabile dell’opera, la variante approvata dal Gran Consiglio non garantisce quattro scopi fondamentali. 1. L’imprescindibile risoluzione dell’attraversamento stradale da parte dei numerosi pedoni; perché mancano i fondi. 2. L’indispensabile autosilo; perché non compreso nel progetto. 3. La rivalutazione e il riassetto di Piazza Stazione e Viale Cattori; perché è impensabile creare una zona incontro sicura e sostenibile attraversata da un incessante groviglio di utenti. 4. Il miglioramento della fluidità del traffico in transito; perché decisamente poco verosimile con l’aumento della semaforizzazione.
I contrari chiedono solo una soluzione intelligente, risolutiva e condivisa. Il nodo intermodale non deve e non può stravolgere un intero quartiere ad alto valore aggiunto per l’intero Locarnese quando la situazione attuale funziona, necessità solo di un ampliamento e di miglioramenti estetici e pratici. Lo spazio a monte della stazione non manca e le soluzioni percorribili ci sono.
Difficile competere con i mezzi e i canali di chi non può più permettersi di perdere la partita. A prescindere dall’esito della votazione, il 15 giugno ogni NO rappresenterà un cittadino stanco di forzature e imposizione di una politica che si è fatta eleggere per rappresentarlo, promettendo condivisione e dialogo subito dimenticati appena ottenuta la poltrona.
contatto tel. 079 621 79 25
Muralto, 26 maggio 2025
SOLUZIONE CONDIVISA E NON ACCANIMENTO POLITICO
COMUNICATO STAMPA 20.05.2025Il comitato Salva Viale Cattori ribadisce con fermezza che nessuno è contrario alla sistemazione del nodo intermodale alla Stazione FFS di Locarno-Muralto anzi, di fronte all’incapacità politica di portare a termine dopo 10 anni una pianificazione in gran parte già in esercizio, non possiamo che essere i primi a volerlo.
Il referendum blocca i sussidi federali. Se il referendum vince al voto i sussidi federali restano vincolati allo scopo originario art 30 (LFC). Pertanto a questo stadio è certamente ingiustificata e fuorviante la pressione sul rischio di perderli.
La situazione attuale funziona molto bene e garantisce come gli altri centri ticinesi un efficiente, perfetto e comodo collegamento al resto del Cantone. Non manca nulla per essere all’altezza delle altre stazioni principali. Necessita sicuramente di un ammodernamento ed eventualmente un ampliamento che però non richiedono assolutamente uno stravolgimento radicale nella percorrenza e stazionamento dei mezzi pubblici. Le criticità esistenti possono venir risolte facilmente, con una spesa contenuta. Lo spazio e le soluzioni non mancano.
L’irresponsabile accanimento politico incentrato su una soluzione non condivisa ha portato ad un increscioso stallo nella sistemazione di un’opera a valenza regionale, facilmente adattabile alle moderne esigenze in vigore ormai ovunque, sfruttando semplicemente quanto già di collaudato e funzionante abbiamo.
Spinosità del controverso progetto:
- 4 studi arrivati in finale
- scelto studio più impattante e penalizzante per territorio, ambiente e sicurezza
- l’unico che utilizza una via alternativa per lo scorrimento e stazionamento dei bus
- richiesti CHF 17’000’000.00 ai contribuenti, che risulteranno insufficienti vista la più volte dimostrata incapacità di fare i preventivi in Ticino
- la mancanza di fondi non permette di risolvere la principale problematica dell’attraversamento stradale da parte dei pedoni
- l’aumento di semafori peggiora il già caotico traffico di transito
- non comprende l’indispensabile autosilo, che vedrà la luce solo fra 5 o 10 anni
- crea una pericolosa zona incontro attraversata da un groviglio di utenti
- incolumità di pedoni e mobilità lenta posta in secondo piano
- piazza Stazione e lo storico Viale Cattori inadatti alla manovrabilità dei grossi mezzi pubblici che raggiungono i 18 metri
- compromette tutte le manifestazioni al lago in quanto il percorso dovrà essere sempre garantito
- 2,5 anni di lavori mettono a rischio decine e decine di piccole e medie attività commerciali e centinaia di posti di lavoro
- 12 posteggi su viale Cattori a retromarcia in salita, a corta durata, complicano ulteriormente la viabilità del tracciato
- declassa a squallido e pericoloso corridoio di transito per mezzi pubblici un luogo del locarnese d’indiscusso valore e pregio, di forte attrazione turistica e frequentatissimo dalla gente dell’intera regione
Il prevedibile e nefasto risultato viene abilmente camuffato da rendering irrealistici e simulazioni pilotate portando confusione e incertezza nei cittadini che hanno più volte manifestato il proprio disappunto senza peraltro venir minimamente ascoltati.
La riqualifica e la valorizzazione del comparto necessita di un nuovo concetto che metta ordine e ne aumenti l’attrattività. Obiettivo che di certo non verrà raggiunto con lo scempio urbanistico che si vuole realizzare.Votare NO significa dimostrare, rispetto, oculatezza e senso civico per la cosa pubblica coscienti che quest’opera prettamente locale verrà finanziata da tutti i ticinesi. La soluzione l’abbiamo sotto gli occhi ma c’è chi ostinatamente non la vuole vedere.
COMITATO SALVA VIALE CATTORI
Muralto, 20 maggio 2025
Pura censura politica
Gianluigi Varini, membro Comitato Salva Viale Cattori
Nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno Muralto. Dibattito organizzato dal PLR di Locarno giovedì 15 maggio al quale ho accettato di partecipare in rappresentanza dei contrari, si è purtroppo rivelato essere solo una propaganda politica. L’articolo apparso sul corriere del Ticino del 17 maggio dimostra la bassezza del giornalismo al soldo della politica. Due ore e mezzo di dibattito, non una sola parola dei contrari. Pura censura politica. Rispondo così al Tiziano che non ha capito perché siamo contrari. Non siamo contrari alla realizzazione del nodo intermodale, ma siamo contrari alla soluzione che verrà messa in atto. Si vanno a chiedere 17 milioni ai contribuenti che non saranno sufficienti, visto come vengono fatti i preventivi in Ticino, per realizzare una variante che per mancanza di fondi non risolverà l’annoso problema dell’attraversamento stradale da parte dei pedoni, peggiorerà ulteriormente il già caotico traffico di transito con l’aumento della semaforizzazione, non comprende l’indispensabile Autosilo, creerà una zona incontro pericolosissima attraversata da un groviglio incessante di mezzi pubblici fino a 18 m di lunghezza, taxi, bussini degli alberghi, veicoli, bici, monopattini e pedoni in mezzo alla strada perché avranno la precedenza su tutti, due anni e mezzo di lavori concentrati in un’area molto battuta che metteranno a rischio decine e decine di attività commerciali e centinaia di posti di lavoro, ipotecando per sempre un luogo di indiscusso valore e pregio, a forte richiamo turistico e frequentatissimo dalla gente locale. La situazione attuale funziona ed è perfettamente adattata alle esigenze richieste. Deve essere modernizzata e migliorata. Spazio e soluzioni non mancano. Siamo purtroppo di fronte ad un accanimento politico sordo e miope che non può permettersi di perdere dopo 10 anni di lavori di cui sette fossilizzati sulla soluzione non condivisa e troppo penalizzante per territorio, ambiente e sicurezza. La valorizzazione di Piazza Stazione e Viale Cattori richiede sicuramente un nuovo concetto che metta ordine ma non di certo di uno scempio urbanistico come quello che la politica, che fino ad ora ha solo dimostrato di non saper gestire questa pianificazione, vuole imporre. L’ho spiegato molto bene durante la serata ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
